Hanami

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 Nel periodo dell'hanami le tecniche del Daito-ryu Aikijujutsu sono state portate a conoscenza a Pedaso con alcune dimostrazioni pratiche per far conoscere alle famiglie il mondo dei samurai e le varie tecniche.

Domenica 7 aprile a Pedaso si sono tenuti alle ore 14.45 Mini conferenza "Tecnica, azione e verità nell'arte marziale" e alle ore 15.00 Esibizione di Daito-Ryu Aikijujutsuv. 

Il Daito-ryu Aikijujutsu è un insieme di tecniche che i samurai del leggendario clan Takeda selezionarono, perfezionarono e tramandarono per avere le più alte probabilità di sopravvivenza e di vittoria in battaglia. Tecniche crudamente utilitaristiche, senza fronzoli o inutili abbellimenti. Solo le tecniche più efficaci sono arrivate a noi. Comprende tecniche con armi e senza armi, tra queste ultime vi é il jujutsu, l'aiki no jutsu e l'Aikijujutsu, caratteristiche esclusive, queste ultime in origine, del Daitou-ryu Aikijujutsu.

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Hanami etimologicamente, in giapponese, deriva da hana che vuol dire 'fiori' e mi che significa 'guardare', dunque hanami vuol dire ammirare la fioritura degli alberi e nello specifico quelli dei ciliegi detti sakura. Inizialmente l'hanami faceva riferimento agli ume cioè agli alberi dei prugni, solo in seguito furono sostituiti dai sukura.
Dando qualche cenno storico, l’hanami lo ritroviamo già con Nihon Shoki, nel libro degli Annali del Giappone, III secolo d. C. Un'altra leggenda narra che fu il sacerdote En-no- Ozuno, nel VII secolo, a piantare gli alberi di ciliegio a Yoshino, lanciando una maledizione contro chiunque avesse osato abbatterli. Secondo altri, è un'usanza importata dalla Cina, che all'epoca della dinastia Tang aveva influenza culturale sul Giappone del periodo Nara (710-784).

L'arrivo della primavera in Giappone coincide con l'hanami ammirando la fioritura che va da marzo a maggio.

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